Eppur bisogna ardir

15,00

Disponibile

“Eppur bisogna ardir” era un verso originario di Fischia il vento, la canzone più amata dai partigiani ai monti. L’ardore politico si mescolava alla gioiosità e alla leggerezza di una musica che era anche danza. L’ardore, inteso come coraggio morale, è il tema di questo libro. Perché, come disse Robert Kennedy, “il coraggio morale è merce più rara del coraggio in battaglia o dell’intelligenza”. Settant’anni fa ognuno si trovò solo di fronte alla propria scelta. Ogni partigiano ebbe un suo personale “ardir”, come raccontano le testimonianze raccolte nel libro. Da tutte queste storie individuali sorse una storia collettiva. Fu la dimensione morale, che Piero Calamandrei indicava come una sorta di impulso diffuso, generato “da una voce sotterranea”, a indicare agli italiani la via della ribellione e del riscatto, contro la dittatura, per la libertà e la democrazia. Il valore del coraggio morale dei partigiani è più che mai attuale in una fase in cui è del tutto assente dalle qualità degli uomini pubblici, sostituito dall’accondiscendenza supina e dalla cedevolezza d’animo. Di coraggio morale abbiamo bisogno per tornare alla politica-virtù contro la politica-cinica tecnica del potere.

Disponibile

COD: P30 Categoria:
Autore

Giorgio Pagano

Anno

2015

Pagine

368

ISBN

9788897070788

L\'autore

Giorgio Pagano è laureato in filosofia. E’ stato l’ultimo segretario provinciale del Pci spezzino (1990-1991) e il primo del Pds (1991-1993). Dal 1993 al 1997 è stato, con Lucio Rosaia Sindaco, assessore alla qualificazione del sistema urbano. Nel 1997 è stato eletto Sindaco, carica nella quale è stato riconfermato nel 2002. E stato delegato nazionale Anci per la cooperazione internazionale. Attualmente collabora con enti locali e Ong su progetti di cooperazione in Palestina e in Africa e presiede le associazioni Funzionari senza Frontiere e Januaforum. Si occupa inoltre di pianificazione strategica urbana in diverse città italiane, dopo essere stato Presidente e Segretario Generale della ReCS (Rete Città Strategiche). Alla Spezia presiede l’Associazione Culturale Mediterraneo, è portavoce del Coordinamento “Io non respingo” ed è copresidente, in rappresentanza dell’Anpi, del Comitato Unitario della Resistenza. Nel 2002 ha pubblicato l’intervista a Arrigo Petacco La Spezia una città ritrovata; nel 2007 l’intervista a Maurizio Mannoni Orgoglio di città; nel 2010 la conversazione con Daniela Brancati La sinistra la capra e il violino; nel 2012 il volume Ripartiamo dalla polis. Collabora, come opinionista, all’edizione ligure di “Repubblica” e al quotidiano on-line “Città della Spezia”.