Non solo mes-ciua

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COD: T3 Categoria:

Sono circa centottanta ricette che comprendono e completano anche quelle inserite in un mio precedente libro del 1996, dal titolo Mia nonna cucinava così. Le ho intenzionalmente scritte in un italiano semplice e chiaro, senza fronzoli o sotterfugi linguistici, rivolto a tutte le lettrici e i lettori di qualsiasi condizione sociale e culturale. Sono ricette gastronomiche che risalgono all’Ottocento o al primo Novecento, genuine e nostrali, nate dall’inventiva (o rovinate) da molti cuochi televisivi dei nostri tempi. Leggere e provare queste ricette sarà come scoprire, quasi per magia, un mondo diverso, perduto, dai sapori e profumi mai provati, nuovi, che vi porteranno, forse, in un’atmosfera
irreale, ottocentesca, sincera. Non hanno la denominazione di origine controllata (D.O.C.), ma hanno il raro marchio della spezzinità. E scusate se è poco!

 

Autore

Eugenio Giovando

Anno

2012

Pagine

218

ISBN

9788897070573

L\'autore

Eugenio Giovando (La Spezia, 1924-2006) è stato scrittore, dialettologo, studioso e ricercatore della cultura e delle tradizioni locali. Numerose le pubblicazioni che portano la sua firma, tra cui Storia del Carnevale Spezzino, Storia dei Ragazzi di Migliarina, C’era una volta Spezia: da Ciclina a Gigion Abossa, Mia nonna cucinava così. È coautore, con Piergiorgio Cavallini, de La Poesia nel Golfo dei Poeti, Antologia dialettale spezzina. Ha ottenuto vari riconoscimenti come il “Premio Eugenio Montale” dell’Accademia Ligure-Apuana, la “Ceccardiana”, della stessa Accademia e l’“Ambrogino d’oro” a Milano. Sue poesie si trovano in diverse antologie e in numerose pubblicazioni come O Lünàio dea Spèza (di cui è stato autore dal 1980 fino alla morte). Ha scritto oltre duecento canzoni, tra le quali O bella Spezia, Buongiorno Golfo dei Poeti, Goodbye Spezia, Alé Aquilotti, A fontana de ciassa Brin, Carlevà dea Spèza, Na feta de fainà, A Spèza de nòte, O testamento d’en vècio spezin, A semo tüti richi, Abracadabra (Zecchino d’Oro), La quadriglia della rana ed altre. Ha ideato, curato e organizzato per trent’anni il Premio nazionale di poesia dialettale “Bèla Spèza”.