Sabato 20 settembre 1890 Re Umberto inaugura la statua equestre dedicata al Padre a Firenze ed il giorno seguente dovrebbe presenziare al varo di r. nave Sardegna, la corazzata progettato da Brin sulla scia del progetto di rimodernamento della Marina elaborato da Saint Bon. Il varo, però, è anticipato all’improvviso di un giorno per impedire la presenza del Sovrano: se assistesse, conferirebbe una coloritura politica alla presenza alla cerimonia delle squadre inglesi e francesi, cosa sgradita alle Cancellerie degli alleati germanici.
Questo è il piccolo giallo diplomatico che il saggio rivela nei particolari per la prima volta.
Ma, anche se Umberto non partecipa, resta intatta la festa del varo: con la sua gioia, l’allegria, l’ampia partecipazione popolare che prosegue il giorno seguente con la posa della
prima pietra del porto. E dietro al racconto del varo, c’è la città con la sua gioia e le sue speranze, anche se è ben visibile la lotta politica ed i problemi e le contraddizioni che non possono non mancare.
Diplomazie al varo
10,00€
Disponibile
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Autore | Alberto Scaramuccia |
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Anno | 2015 |
Pagine | 80 |
ISBN | 9788897070870 |
Autore
Alberto Scaramuccia da tempo si interessa a tematiche legate alla migliore conoscenza del territorio spezzino. Soprattutto, rivolge la sua indagine agli anni che vanno dall’apertura dell’Arsenale Militare al successivo sviluppo del territorio spezzino. Lo scopo è di indagare e fare chiarezza su argomenti su cui finora la ricerca non si era esercitata. Fra le sue ultime pubblicazioni: “La Spezia nel suo primo quotidiano”, 2012; “Spezia 1913 – due battesimi”, 2014. Inoltre, è titolare della rubrica settimanale “Una storia spezzina” con cui illustra aspetti del passato della città sul giornale on line “Città della Spezia”.